
Spiritualità umbra
La nostra chiesetta del 1163, uno dei luoghi di meditazione e pace nella terra di Francesco
Il nome del toponimo su cui sorge la Domus Laetitiae, “Santa Croce”, rimanda a radici evidenti e tutt’oggi palpabili, non solo nelle tradizioni religiose che ogni anno si ripetono in questo luogo, ma anche nella piccola chiesetta a disposizione degli ospiti.
La sua storia è molto antica e ricca di eventi. Basti pensare che la prima testimonianza scritta della sua esistenza risale al 1163, in un Diploma con il quale l’imperatore Federico I prendeva sotto la sua protezione l’Abbazia Benedettina di S. Donato di Pulpiano con i beni circostanti tra i quali si trovava anche la Chiesa di Santa Croce.
Successivamente viene ricordata nel 1332 tra quelle paganti la decima imposta sui Benefici ecclesiastici del Ducato di Spoleto per far fronte a impellenti necessità della Santa Sede.
La suddetta Abbazia, chiamata poi anche S.Bartolomeo di Petrorio, nel 1419, si unì al Monastero di S. Ambrogio in Gubbio dell’Ordine dei Canonici Regolari, che si fuse, a sua volta, con il Monastero di S. Secondo, pure di Gubbio.
Certamente l’antico edificio e la chiesa, a cui si riferiscono le notizie e i documenti suddetti, sorgeva in un luogo che si trovava vicino a una abitazione colonica tra la via di comunicazione Gualdo – Perugia e il fiume Rasina e per questo era degna di molte attenzioni.
Il possesso della Chiesa di Santa Croce passò così dall’uno all’altro monastero, soppravivendo nel corso di altri tre secoli fino a crollare, a causa di un terremoto nel 1751.
Fu fatta riedificare poco dopo, in dimensioni più piccole, da Mons. Chiappè, Vescovo di Nocera attraverso la raccolta di elemosine.
Non si sa se fu ricostruita nello stesso luogo o a poca distanza, ciò che è stato tramandato dalle testimonianze è che sull’altare di Santa Croce si celebrava un Officio di tre messe per la festa della Croce il 3 maggio e spesso una messa ex devozione.
Dopo più di un secolo di storia ecclesiastica, il complesso di Santa Croce diventò abitazione contadina e si tramandò tra alcune famiglie gualdesi alle quali era affidata anche la manutenzione e la coltivazione dei campi.
Il 17 Febbraio 1968, l’azienda agricola e la chiesa al suo interno furono acquistate dalla famiglia Gentilucci, ancora oggi attuale proprietaria, che nel 2008 ristrutturò l’intero complesso, trasformandolo in un accogliente agriturismo. I nuovi proprietari, umanamente legati alla storia del posto e alla festa della Santa Croce, proposero di spostare la celebrazione al primo Maggio, giorno in cui si rende grazie per il lavoro, in modo da permettere una partecipazione più numerosa.
Oggi, i nostri ospiti che scelgono di visitare l’Umbria perchè attratti dalla spiritualità di luoghi francescani come Assisi, o benedettini come Norcia, possono apprezzare l’antico piedistallo dell’altare, fratello di elementi simili che si trovano presso l’eremo del vicino Monte Serrasanta e presso la chiesa di Sant’Ubaldo, forse elementi del fusto di una antica colonna pagana e le antiche mura conservate con cura e devozione.
Passare un po’ del proprio tempo immersi nella pace e nella natura di questi luoghi raccolti, riservati e ricchi di storia è fonte di ispirazione e di sostegno nella ricerca della pace interiore.
Più di un semplice soggiorno
Un luogo per tutti, pensato per le famiglie, la socialità e non solo. Santa Croce è il luogo dell’anima.
Spiritualità umbra
La nostra chiesetta del 1163, uno dei luoghi di meditazione e pace nella terra di Francesco
Area cani
Una grande area verde dedicata a uso sgambatoio cani, recintata e con acqua fresca.
Partire da Santa Croce
Una zona strategica da cui partire per visitare le bellezze umbre e di tutto il Centro Italia